La grande “alleanza nazionale di governo” a sostegno della guerra della NATO si è disciolta nel caldo sole di luglio. Siamo tornati, come nel gioco dell’oca, ai punti di partenza del dopo elezioni di quattro anni fa. Centro destra, PD-area centrista e M5S ad occupare i tre poli del sistema politico italiano, che si ripresentano in competizione tra loro con una differenza: il M5S di Conte si presenta con una caratterizzazione più marcata sui temi sociali e sulla posizione della guerra, meno incline ad armare l’Ucraina e meno prona ai voleri e ai diktat della NATO. Si voterà il 25 settembre.
Intanto la guerra prosegue e non offre spazi per una soluzione pacifica, impossibile data la posta in gioco, vitale per motivi opposti, sia alla Russia, da cui dipende in gran parte il destino del multipolarismo, sia al blocco anglosassone che reputa vitale per i suoi interessi strategici il mantenimento dell’ordine unipolare e la sconfitta della Russia.
Da ciò il rischio di un conflitto lungo e pericoloso, di una guerra mondiale ibrida che accompagnerà l’avvento di una nuova architettura dei poteri nel mondo, politico-militari, economici, commerciali, finanziari che interesseranno anche altri luoghi e aree di crisi: Asia, Medio-Oriente, Africa, Sud America. Potrà durare una intera fase storica di transizione dolorosa costellata da guerre e conflitti sanguinosi.
In questa lunga transizione si giocherà anche il destino dell’Europa Occidentale e dell’Italia.
L’Europa deve decidere se abbracciare la causa del multipolarismo o diventare una periferia dell’impero atlantico e in questo caso sarà la grande vittima della “deglobalizzazione armata” in cui perderà i mercati asiatici ed euroasiatici e il privilegio di ottenere materie prime a basso costo che hanno alimentato e sostenuto lo sviluppo industriale e le esportazioni di Germania e Italia.
Inflazione e deflazione saranno l’incudine e il martello che impoverirà l’Europa e l’Italia con essa, provocando crisi energetica, crisi alimentare, disoccupazione di massa, e un conflitto sociale aspro dagli esiti imprevedibili. Secondo i dati ufficiali della NATO, la spesa militare italiana salirà nel 2022 a circa 39 miliardi di euro, da sottrarre alla sanità, al Sud, ai giovani disoccupati, al welfare. Uno schiaffo in faccia alla miseria in cui versa gran parte del popolo italiano.
L’Italia è paese poi particolarmente esposta nella guerra e nella politica delle sanzioni contro la Russia, sanzioni illegali e contrarie al Diritto Internazionale.
In Italia abbiamo 60 basi militari americane con 70 testate nucleari. Il giorno in cui dovesse scoppiare una guerra vera, di quelle per cui la Nato sarebbe stata istituita, il territorio italiano, e nello specifico le basi militari USA, con atomiche annesse, sarebbero il PRIMO obiettivo ad essere colpito, perché rappresentano la prima minaccia nei confronti della Russia.
La pace e il destino dell’Italia e dell’Europa passano quindi attraverso la sconfitta dei governi filo-NATO e delle forze più coerentemente belligeranti. In Italia passa attraverso la sconfitta del PD e delle forze belligeranti che hanno fin qui commissariato il Parlamento e svilito la democrazia, con la complicità di una stampa servile.
Il governo Draghi è caduto ma la prospettiva non è delle migliori per il fronte democratico e costituzionale del nostro paese in vista delle prossime elezioni, in cui si presenta diviso e disperso.
Oggi l’Italia è rappresentata in Parlamento, a destra e a sinistra esclusa una piccola minoranza, da forze politiche che agiscono per procura degli interessi strategici USA e contro gli interessi del popolo italiano.
Non dimentichiamo che l’Italia è il paese delle vittime delle ingerenze anglosassoni: dei Mattei, dei Moro, della strategia della tensione, del terrorismo, dei tentativi golpisti, della guerra civile ibrida degli anni’70.
Per queste ragioni l’obiettivo politico oggi in campo delle forze costituzionali e democratiche non può non essere la creazione di una vasta Alleanza Popolare che si opponga al governo della guerra e al partito della guerra, contro le sanzioni e l’invio di armi all’Ucraina, contro l’economia di guerra e del razionamento, che vede nel PD il suo architrave principale come partito principe della NATO e dell’establishment. Respingendo altresì il ricatto politico e morale del fronte antifascista contro il pericolo delle destre. Il fronte liberal sostiene e combatte oggi, in barba alla Costituzione, una guerra a fianco del nazismo ucraino e di tutte le peggiori destre dell’est europeo e non se ne vergogna. Anzi. Se ne fa un vanto. E la Meloni è con loro. Questo fronte belligerante è il nostro nemico principale. Anche in Italia, indipendentemente dai finti schieramenti contrapposti con cui si fronteggeranno.
Per questo la proposta di una Federazione di sinistra non serve alla battaglia dell’oggi. Anche per la debole consistenza delle forze che rappresenta.
La Nuova Sinistra da far rinascere non sarà l’unione dei frammenti della sinistra di ieri, non sarà la ricomposizione delle sue macerie attuali: macerie teoriche, ideali, storiche, sociali.
E’ prioritario invece dar vita ad una vasta coalizione popolare stile CLN contro questa prospettiva per condizionare le scelte dei governi servili e il partito della guerra che ritornerà in auge dopo le elezioni. Un movimento politico che rappresenti l’Italia costituzionale contraria alla guerra, contro il partito e il governo della guerra, per dar vita ad una forte opposizione sociale e parlamentare che ne contrasti le scelte e le derive. Tutti i movimenti e partiti, contrari alla guerra e alle sue logiche, sono in potenza alleabili: dai gruppi di sinistra a Conte, da Di Battista a De Magistris, da Santoro ai fuoriusciti dei 5 Stelle, dagli intellettuali che non si sono piegati a tutti gli uomini e donne libere che si sono opposti allo stato di guerra e alla sua propaganda.
Con la decisione dei 5S di non votare la fiducia al governo Draghi al Senato, che ne ha accelerato la crisi, può aprirsi una prospettiva inedita favorevole alla messa in cantiere di un progetto di Alleanza Popolare che contrasti le derive belliciste e liberiste del blocco atlantico europeo e dei suoi servitori domestici.
Il campo su cui crescere la nuova sinistra che verrà è tutto da dissodare, da arare, da seminare. Il tempo del raccolto verrà dopo se avremo lavorate bene. Oggi è il tempo della lotta politica e della dignità e sovranità del popolo italiano contro i servi e i boiardi di Stato.
Fonte articolo: https://agoraxxisecolo.blogspot.com/2022/07/una-coalizione-popolare-per-la.html?fbclid=IwAR1Jxa3me38V7UELOfbwdjWl_y2rzyqwP3ne8QgAjltrzabeslGQg6OjsYg
Fonte foto: Il Pungolo Rosso (da Google)