Se Conte e ciò che rimane del M5S decideranno di rompere con il governo Draghi – tatticismi e opportunismi a parte che comunque sono parte organica della politica – sarà comunque un fatto da salutare molto positivamente.
Poi si ragiona sulla natura politica del M5S, di Conte e via discorrendo, ma sicuramente questa decisione deve essere valutata in modo molto positivo perché comunque muove la classifica, come si dice in gergo calcistico, e rimette in movimento le cose.
E soprattutto rompe con un governo guerrafondaio, liberista, antipopolare, liberticida, prono alla NATO, agli USA, all’UE, alle politiche imperialiste e al grande capitale multinazionale.
Far cadere il governo Draghi è cosa buona e giusta, a prescindere.
Fonte foto: Tempi (da Google)
aggiungerei, che fare peggio di questo soggetto sarà veramente difficile per il prossimo governo (anche se pessimo lo sarà di sicuro).
Tutti i compagni dovrebbero condividere ma purtroppo i comunisti di ieri sono sempre più fascistizati e ucrainizzati, stravolgono la realtà e satanizzano Putin (che di certo sostengo sul piano sociale ma su quello geopolitico in parte sì). Che Draghi cada anche per il suo belliccismo imperialista non sarebbe affatto male!
Premesso che la penso come te, caro Fabrizio, dobbiamo fare i conti con la realtà in cui, da una parte, si muovono soggetti poco affidabili, senza spessore, preoccupati di arrivare a settembre per avere assicurata la pensione da scranno parlamentare; dall’altra, vi sono le corazzate che sostengono Draghi ad occhi chiusi con l’afflusso degli scissionisti, pensosi del loro futuro.
Per le elezioni senza ambiguità, paiono tuonare i fasciolegaioli della piazza che spererebbero di raccogliere abbondanti frutti di italiani arrabbiati e derelitti.
Al di là dei futuri sviluppi, ritengo che questa buffonata grillina, peggiorerà le cose, dando man forte a Draghi ancora dominus della situazione, che rimarrebbe alla guida a condizioni più ferree. Il che lascia presagire la mano libera dell’esecutivo per portare a compimento i piani del PNRR ( una delle ragioni dell’acclamazione del superMario), altri progetti interni quali Autonomia Regionale Differenziata, la spartizione tra le lobby Confindustria, Multinazionali e cartelli vari di riconversione “green” e rigassificazione ( le modalità per Piombino sono significative), ulteriori ritocchi del neoliberismo schiavista ed elitario.
In questo pentolone indigesto, non manca ovviamente la guerra di automutilazione. E i vaccini, j’oubliais.
Mi sbaglio? Me lo auguro. Certo che sono in atto processi di una portata non indifferente a livello nazionale ed europeo. Che sortiscano reazioni organizzate resta la mia viva speranza seppur qualcuno diceva che essa è dei cialtroni.