La natura fascista del regime di Kiev è comprovata dalla messa al bando dei partiti comunisti e socialdemocratici, dalla ferocissima persecuzione delle organizzazioni sindacali e dai ripetuti pogrom contro ebrei, persone LBGT e rom. L’Ucraina è uno stato etnico nel cuore dell’Europa che, seguendo la Carta delle Nazioni Unite, non avrebbe il diritto d’esistere: il capitalismo bianco come il Ku Klux Klan comanda.
Quando gli Stati Uniti entrano in guerra sacrificando gli stati-laboratorio creati dalla CIA, lo fanno mobilitando le proprie lobby: la lobby sionista è parte integrante dello Stato profondo, questa contraddizione ha spinto i lobbisti israeliani-statunitensi a sostenere i negazionisti della Shoah ucraini. La Lega Anti-Diffamazione (Anti-Defamation League) dopo una iniziale titubanza, condizionata dalle pressioni dei falchi del Pentagono ha accettato la riabilitazione dei collaborazionisti hitleriani, gli eredi di Stepan Bandera che aiutarono le S.S. a pianificare la eliminazione degli ebrei in Europa.
Riallineandosi col Pentagono, la Anti-Defamation League ha chiuso gli occhi di fronte al rilancio del culto di Bandera, uno dei più feroci antisemiti del ‘900, accettando (di fatto) la minimizzazione dell’Olocausto negli Stati Uniti e nei paesi dell’UE. Il giornalista arabo, Ali Abunimah, ha lucidamente analizzato le ripercussioni politiche della globalizzazione del neonazismo avvallata dalla lobby della destra israeliana; il mondo occidentale è entrato nella ‘’società del controllo ’’ metabolizzando la normalizzazione del razzismo eurocentrico: l’imperialismo come una nuova modalità d’intendere le relazioni sociali e l’oppressione di classe.
Bandera è risorto grazie ai falchi della CIA e del MI6. Scrive Ali Abunimah:
‘’Con gli Stati Uniti e l’Europa che armano e sostengono il governo di Kiev, tutto questo deve essere sepolto insieme alle ampie prove di sostegno al nazismo e al fascismo nell’attuale Ucraina.
Riconoscere questa realtà non è come affermare che 40 milioni di ucraini sono nazisti o che il Paese merita di essere attaccato.
Tuttavia è fondamentale che i cittadini degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e dei Paesi membri della NATO sappiano che i loro governi sono collusi con, e armano e addestrano, elementi di estrema destra e nazisti che sicuramente non sono “marginali”’’ 1
La gestione militarizzata della pandemia, a vantaggio dell’Elite aziendale anglo-statunitense, ha preparato le condizioni psicosociali per la guerra imperialista anti-euroasiatica: nella mia inchiesta All’ombra del Covid-19. Vecchie e nuove Elite in cerca di potere (Susil Edizioni, 2021), nella primavera/estate del 2020, avevo spiegato come la vittoria della fazione ‘’cosmopolita’’ della borghesia USA sui jacksoniani rappresentati dal presidente uscente Donald Trump, avrebbe accelerato la declinazione neoliberista del Grande Reset fino alla costruzione in Occidente d’una nuova Architettura di potere: uno status di cyber-guerra permanente.
Non è un caso che l’ADL, nel 2015, occultò le responsabilità politiche dell’allora Primo Ministro israeliano Netanyahu, il quale scagionò Hitler dalla Shoah incolpando la Confraternita dei Fratelli Musulmani. La stessa ADL mantenne ottime relazioni politiche col Sudafrica razzista e la dittatura militare di Augusto Pinochet, negli anni ’70: il socialismo è il nemico principale degli ebrei di destra. Conclude Abunimah:
‘’Tuttavia, è ancora difficile capire il cinismo necessario a un gruppo di lobby israeliano per bollare quasi ogni sostegno ai diritti dei palestinesi come “antisemita”, mentre aiuta a riabilitare i complici dell’Olocausto di Hitler.’’ (Ibidem)
La lobby sionista ha scelto la strada del doppio antisemitismo: contro gli arabi, ma anche contro gli ebrei che avversano l’imperialismo USA. Non rappresentano l’ebraismo, ma soltanto il neoconservatorismo occidentale. Sionismo e nazismo hanno lo stesso avversario di classe: il socialismo anticolonialista. Una storia archiviata dai governi israeliani, ma ancora viva nella memoria storica di chi si oppose ad Hitler, Mussolini, Jabotinsky e Begin (padri fondatori della destra israeliana). Kiev: capitale del neofascismo mondiale?
Volodymyr Zelensky: il presidente ebreo e neonazista, fantoccio del Pentagono
I giornalisti di The GrayZone, Alexander Rubinstein e Max Blumenthal, con una eccellente inchiesta giornalistica hanno analizzato le tappe che hanno portato il presidente ebreo Volodymyr Zelensky a collaborare, strategicamente, coi neonazisti. Non è stata l’’’ebraicità’’ (‘’non concetto’’ decostruito dal filosofo antimperialista Gilad Atzmon) del presidente il vero collante coi giornalisti lubrificati, ma la sua fedeltà allo Stato profondo israeliano; i ‘’media di regime’’, preso atto del sionismo del presidente-fantoccio, hanno scatenato una ondata russofoba degna dei propagandisti hitleriani:
‘’Dietro la propaganda dei media mainstream si nasconde il complesso rapporto – divenuto sempre più stretto – che l’amministrazione di Zelensky ha intrattenuto con le forze neonaziste investite di importanti incarichi militari e politici dallo stato ucraino, e il potere di cui questi manifesti fascisti hanno goduto da quando Washington ha installato un regime allineato all’Occidente attraverso un colpo di stato nel 2014.
In effetti, il principale finanziatore di Zelensky, l’oligarca ebreo ucraino Igor Kolomoisky, è stato un benefattore chiave del battaglione neonazista Azov e di altre milizie estremiste.’’ 2
Il presidente russo Vladimir Putin ha ragione: ‘’non si può dialogare con una banda di drogati e neonazisti’’.
https://www.invictapalestina.org/archives/45261?fbclid=IwAR39fmEbD_wY7zHuWUWPmlmtS9IsBCsutpV96Zj0Hd3KdDEqlFSCFMDoMbg
https://www.sinistra.ch/?p=13154