Neanche nei momenti di scontro più duro durante l’epoca della cosiddetta “guerra fredda”, il Presidente degli Stati Uniti d’America avrebbe mai dato del “criminale assassino” al Segretario Generale del Partito Comunista dell’Unione Sovietica. Per le stesse ragioni di equilibrio e buon senso politico per cui Leonid Breznev, allora Segretario del PCUS, non si sarebbe mai sognato di insultare personalmente il Presidente degli USA Richard Nixon (o prima ancora Kennedy e Johnson) durante la guerra nel Vietnam che, ricordiamolo, costò al popolo vietnamita un milione e mezzo di morti.
Questo perché quella fase storica è stata caratterizzata da una dialettica politica alta che faceva sì che anche la schermaglia politica, lo scambio vicendevole di accuse e il linguaggio utilizzato fossero all’altezza di quella dialettica, di quello scontro epocale, ideologico e politico.
Il Novecento, artatamente rivisitato e ridotto dalla propaganda del blocco capitalista occidentale uscito vincente dal confronto con il “socialismo reale” come il “secolo dei totalitarismi”, ha rappresentato invece forse il momento più alto dell’intera Storia dell’umanità.
La fine di quell’epoca ha portato all’imbarbarimento attuale. E proprio le parole gravi e irresponsabili pronunciate dal Presidente degli USA, Biden, nei confronti del Presidente della Russia, Putin, sono la rappresentazione evidente di quell’imbarbarimento, di quella caduta verticale della ragione e della ragion politica in particolare che pure nei frangenti più aspri dello scontro consentiva la possibilità di mantenere aperti i canali di comunicazione anche fra universi contrapposti, portatori di una diversa visione del mondo.
Non si tratta, dunque, di una mera caduta di stile. E’ il segno evidente di una crisi verticale, di un processo di degenerazione dovuto a quella che viene definita come “l’epoca della fine delle ideologie”, cioè del trionfo del “capitalismo assoluto”, come è stato chiamato da alcuni. Ma proprio quella presunta “fine delle ideologie” (una mistificazione per giustificare ideologicamente il capitalismo elevato ad una sorta di condizione ontologica) è la conseguenza della scomparsa di una vera, autentica, dialettica politica (e ideologica). E questa è l’origine e la causa dell’imbarbarimento a cui stiamo assistendo da alcuni decenni a questa parte.