L’annunciata intervista (da Piergiorgio Giacovazzo all’edizione delle 9.05 del TG2 di ieri, sabato 12 marzo) ai paramilitari nazisti del famigerato battaglione Azov prevista per il TG2 delle 20,30 di ieri, non è andata in onda. Non ne conosciamo le ragioni. A meno che non sia stata trasmessa in un’altra edizione del TG che non ho visto (in questo caso, se qualcuno ne avesse notizia, lo pregherei di avvertimi così tolgo immediatamente questo post) o venga riprogrammata per i prossimi giorni. Anche questo non ci è dato, per ora, saperlo.
Quindi, laddove non ci fossero ulteriori novità, le ipotesi sono le seguenti:
- si è verificato un problema tecnico e non sono riusciti a raggiungere gli uomini del battaglione. Molto strano però, perché se si annuncia una intervista di quel genere undici ore prima che vada in onda si presuppone che sia già stata realizzata (sono necessari dei tempi tecnici per realizzarla, montarla, selezionare le immagini ecc.). Ma è un’ipotesi che non posso, in linea teorica, scartare a priori anche se poco probabile;
- si sono resi conto di aver fatto una gaffe politicamente ingestibile e hanno fatto retromarcia all’ultimo momento. Se così fosse sarebbe anche una clamorosa dimostrazione di dilettantismo, di scarsa (ad essere generosi) professionalità e di totale ignoranza della realtà;
- nel corso dell’intervista sono emerse parole, testimonianze e fatti che confermano inequivocabilmente l’ideologia (e la prassi) nazista dei componenti di quel battaglione al punto tale da rendere impossibile mandarla in onda;
- La connivenza dei media, nel caso specifico del TG2 e dei suoi inviati in loco, con il governo ucraino e con la NATO è talmente spudorata da perdere anche il senso della misura (e del pudore) salvo rendersi conto della immane figuraccia che si sta per fare e correre ai ripari all’ultimo minuto.
Non riesco ad individuare altre ragioni.
Fonte foto: Twitter (da Google)