Bisogna impegnarsi per non vedere che l’Europa è attraversata da un profondo invasamento per la guerra. La signora Von der Leyen, scatenata, ha caldeggiato l’adesione dell’Ucraina all’Ue con il tavolo delle trattative aperto. Solo una guerrafondaia può fare una cosa del genere. Una vampata russofobica è esplosa in Europa. L’occidente neoliberista, prestazionale e perbenista espelle tutto ciò che non si fa ingabbiare nei suoi schemi (fabbricando marchi di infamia alla bisogna per bollare chiunque sollevi un dubbio come “no-vax”, “putiniano”‘, “filo-russo” ecc.); e la gestione politica discriminante della pandemia si prolunga “naturalmente” nella guerra.
Ricorrendo a un tipico meccanismo proiettivo, Biden ha dichiarato che l’aggressione di Putin è stata lungamente premeditata. Significa che gli Stati Uniti avevano da tempo premeditato questo conflitto. Del resto è sufficiente andare a ritroso, almeno al 2014, per vedere che le cose stanno così. Certo, Putin è l’aggressore. Ma questo non deve impedere di allargare lo sguardo per comprendere il conflitto. Chi non studia la storia è condannato a ripeterla. La volontà di estendere la sfera di influenza della Nato umiliando la Russia è stato un errore sia grave che consapevole. Anche nella Grande Guerra furono Austria e Germania ad aggredire, ma ciò non toglie che fu una guerra imperialista da parte di tutte le potenze belligeranti. La storia ha fatto giustizia distribuendo le responsabilità e non scusando nessuno. Ecco, visto che si sono sprecati i parallelismi storici, ne ho speso anche io uno, che mi sembra più pertinente.
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