Dopo le polemiche, capziose e strumentali, e fiumi di falsa coscienza riversati, sia da destra che da “sinistra” in seguito alla bocciatura del DDL Zan, torniamo a parlare di cose serie.
Se la protesta contro il Green Pass si allontana o si separa dal conflitto sociale e da una più ampia e articolata critica all’ordine sociale e politico esistente, finisce inevitabilmente per perdere il suo risvolto potenzialmente “sovversivo” per diventare una battaglia tutta interna al sistema e di conseguenza innocua per il sistema stesso.
Il rischio, molto concreto e già in atto, è che questa battaglia, diventi uno scontro fra due diverse concezioni di come dovrebbe essere concepita e organizzata una società neoliberale e capitalista. In entrambi i casi il sistema non ne viene minimamente scalfitto e, anzi, questo scontro potrebbe essergli addirittura funzionale, come spesso accade.
Le infiltrazioni fasciste nel movimento anti GP invece, per quanto pericolose, rappresentano il rischio minore anche se l’apparato mediatico-politico tende naturalmente ad ingigantirle per fini strumentali.
Oggi sarò in Piazza San Giovanni a Roma per protestare contro il governo Draghi, il governo delle banche, della finanza, dell’offensiva forsennata contro il mondo del lavoro, dei ricatti, dell’asservimento e della subordinazione di questo paese all’UE e alla NATO.
(Fabrizio Marchi)
Fonte foto: La Repubblica (da Google)