La narrazione mediatica dominante è riuscita per l’ennesima volta a dividerci. Del resto è questo che sono chiamati a fare i funzionari della comunicazione, e siccome sono ben pagati per questo lavoro lo fanno con grande solerzia ed impegno.
E la grande maggioranza delle persone ci è cascata con tutte le scarpe. I resistenti al Green pass, sono stati bollati come oscurantisti del basso medioevo, nemici della scienza e dediti a pratiche magico/esoteriche quando va bene, oppure a fascisti provocatori quando va peggio.
D’altro canto c’è da dire che questo movimento di ribellione spontanea, non scevro da profonde contraddizioni ed ambiguità (non mi pare però il caso di fare del “purismo” che suona sempre molto ipocrita e non aiuta a comprendere la realtà…), non è stato capace di dialogare con quell’altra parte maggioritaria di persone – che, di fatto, per convinzione o per rassegnazione, hanno seguito la linea del governo – bollate come greggi belanti di servi sciocchi. Un atteggiamento di immaturità politica che certamente non ha giovato.
E’ evidente che bisogna fuoriuscire al più presto da questa falsa contrapposizione (divide et impera) voluta e creata dal sistema dominante. La veemenza con cui molti aderenti alla maggioranza pro GP si scagliano contro la minoranza dei contrari al GP conferma quanto la narrazione dominante abbia fatto breccia. Questa veemenza sfocia spesso in aperta virulenza, provocando spesso nella parte considerata “avversa” una reazione opposta e contraria, né potrebbe essere altrimenti, date le condizioni molto difficili in cui questa “dialettica” si è sviluppata.
Il risultato finale di questa contrapposizione è che il governo e le classi dirigenti ne escono per l’ennesima volta completamente de-responsabilizzate.
La (mala) gestione della crisi pandemica, le domande rimaste tuttora senza risposta (sono ancora in attesa che qualcuno spieghi perché durante i primi mesi della pandemia non siano state fatte le autopsie; comportamento quest’ultimo veramente da anno mille, specie per chi si professa fanaticamente sostenitore della scienza…), la distruzione sistematica della sanità pubblica avvenuta negli ultimi trent’anni, la clamorosa incapacità/non volontà di assumersi la responsabilità dell’obbligo vaccinale da parte del governo, il vergognoso cedimento nei confronti delle multinazionali del farmaco che in piena crisi pandemica hanno addirittura aumentato il prezzo dei vaccini, il ricorso ad un sostanziale ricatto per convincere (obbligare…) le persone a vaccinarsi (lo stato ha toccato forse il punto più basso dal punto di vista giuridico dopo le leggi emergenziali degli anni ’70 che premiavano la delazione e autorizzavano la tortura), la demonizzazione di ogni forma di dissenso: tutto questo è stato cancellato grazie a questa colpevolizzazione di una parte della popolazione scientemente alimentata da tutto l’apparato mediatico.
Non solo. Decenni di politiche neoliberiste che hanno sconquassato lo stato sociale, privatizzato interi comparti pubblici (in primis la sanità), precarizzato il lavoro, accettato supinamente tutte le misure economiche e finanziarie draconiane imposte dalla UE, sono state, come d’incanto, dimenticate.
La scesa in campo del “demiurgo” Draghi e la astuta gestione politica e ideologica della pandemia (fondata sul terrorismo psicologico) hanno rafforzato il governo e la “grande coalizione” che lo sostiene che oggi possono vantare un vasto consenso nel Paese.
Urge ricostruire una opposizione sociale e politica, capace di dialogare con tante di quelle persone che hanno scelto di seguire le direttive governative, e di canalizzare e indirizzare politicamente il dissenso che si è manifestato in questi mesi che va oltre, a mio parere, la questione del Green pass. Una opposizione in grado di mettere in campo un programma, un progetto e un’idea di società diversa da quella, decisamente inquietante, che ci si sta prospettando.
Fonte foto: da Google