Da compagno (quale mi sento di tutti i collaboratori di questa ottima rivista) sento il dovere di criticare punto per punto con grande franchezza, anche se sommariamente, lo scritto Green ferocia di Enza Sirianni, sul quale nutro vari motivi di dissenso.
Credo infatti che fra compagni, allo scopo di cercare la verità, che secondo un’ espressione attribuita a Gramsci é sempre rivoluzionaria, sia doveroso discutere apertamente e senza diplomatismi su tutto ciò su cui non si é pienamente d’ accordo.
1 Innanzitutto dissento dall’ uso delle virgolette per parlare della “pandemia” da Covid19.
Contrariamente alle pretese di vari negazionismi di destra e di sinistra, si tratta infatti di una autentica pandemia (ovvero, letteralmente, di un’ epidemia diffusa al mondo intero); essa é di gravità moderata relativamente ad altre pandemie, ma in assoluto non trascurabile potendo essere mortale anche se in una percentuale modesta di casi, soprattutto per le persone anziane e con altre patologie croniche (c’ é chi, ignorando che la morte solo eccezionalmente ha una causa singola mentre di regola ha più concause, si é arrampicato sugli specchi per pretendere di sostenere che non andrebbero ascritti al virus i decessi di infettati diabetici, ipertesi, obesi, cardiopatici, pneumopatici, trapiantati in trattamento antirigetto, neoplastici in trattamento chemioterapico, ecc. …peccato che tutti questi pazienti, se non fosse stato per l’ infezione virale, con ottima probabilità e salvo sempre possibili “altre sfighe”, sarebbero serenamente convissuti con le altre loro patologie croniche chi per mesi, chi per anni, chi per decenni; molti giovani trapiantati o neoplastici in trattamento addirittura per parecchi decenni!).
2 Che il capitale si approfitti della pandemia, esattamente come di qualsiasi altro pretesto in un qualsiasi modo utilizzabile per cercare di reprimere ogni dissenso e rafforzare il suo poter e i suoi privilegi a me pare del tutto ovvio; bisogna tenerne ovviamente debitamente conto, ma non basta ad argomentare contro l’ esistenza reale della pandemia.
E e nemmeno basta secondo me ad opporsi indiscriminatamente, “a prescindere” come avrebbe detto Totò, a qualsiasi misura restrittiva delle libertà individuali alla pandemia reale stessa relativa che sia presa dai governi al servizio del capitale (ché altrimenti non dovremmo ricorrere ai pompieri per spegnere gli incendi né dovremmo costruire case antisismiche perché anche i capitalisti si avvalgono della meritoria opera dei vigili del fuoco e inoltre lucrano tantissimo sulla costruzione di edifici antisismici).
L’ umanità, contrariamente alle altre specie biologiche, é divisa in classi ed é caratterizzata da una storia in senso stretto (la storia umana; di cui la lotta di classe é “il motore”), la quale si aggiunge alla (o si sviluppa nell’ ambito della) storia naturale che condivide con gli altri viventi, ma che non nega o contraddice in alcun modo: ci sono contraddizioni di classe (storia umana) ma anche contraddizioni biologiche (storia naturale) che riguardano ogni uomo indiscriminatamente in quanto tale e in qualche caso perfino ogni individuo appartenente ad altre specie biologiche indiscriminatamente in quanto tale.
3 Molti governi, in particolare quello italiano, hanno preso provvedimenti restrittivi delle libertà individuali allo scopo dichiarato di tutelare la salute globale delle popolazioni.
Queste misure secondo me, e in base alle considerazioni di principio appena qui sopra accennate, non vanno respinte (né accettate) acriticamente a priori ma invece accuratamente esaminate onde discriminare il più nettamente e precisamente possibile fra (eventuali?) elementi di oggettiva tutela degli interessi collettivi (che da comunista antepongo convintamente a quelli individuali) ed (eventuali?) elementi ingiustificati di repressione del dissenso e della lotta antisistemica.
Purtroppo la scienza, contrariamente agli irrazionalismi (superstizioni, religioni, astrologie, alchimie, “new age”, “olismi”, “paranormale”, occultismi e complottismi vari, ecc.), non consegue quasi mai certezze (si potrebbe anzi forse dire che esse siano l’ eccezione che conferma la regola), ragion per cui consente quasi sempre di fare valutazioni dei rapporti fra costi e benefici di ogni scelta più o meno accurate ma che comunque quasi mai presentano una precisione e una certezza “matematiche”, non potendosi ragionevolmente pretendere (sempre al contrario di quanto pretenderebbero di fare gli irrazionalismi) di evitare completamente un residuo margine di errore e di rischio.
In particolare i vaccini finora prodotti (a quanto par di capire attraverso la spessa coltre di disinformazione alacremente alimentata tanto da mentitori professionali di stampa e TV, scientisti e “vaccinisti a prescindere”, quanto da “controinformatori”, antiscientisti, complottisti vari e “antivaccinsiti a prescindre”):
– presentano rischi di effetti collaterali dannosi modestissimi relativamente ai rischi conseguenti l’ infezione nelle persone anziane e/o affette da determinate patologie croniche cui garantiscono un’ elevata probabilità di evitare le forme più gravi e letali di patologia;
– nelle età giovanili non presentano significativi vantaggi, rispetto ai rischi derivanti dall’ infezione, che posano compensare i pur limitatissimi rischi di loro effetti collaterali dannosi;
– non assicurano una significativa protezione della popolazione dalla diffusione dell’ infezione (proteggono con una più che buona efficacia dalle polmoniti gravi e letali, soprattutto anziani e cosiddetti “fragili”, ma quasi nulla dalla contrazione -e dalla diffusione- dell’ infezione in forma asintomatica).
Dunque secondo me la vaccinazione va garantita gratuitamente come un sacrosanto diritto individuale a chiunque la desideri, va fortemente promossa (con la persuasione ovviamente) fra anziani e malati cronici, ma non va imposta obbligatoriamente a nessuno (né esplicitamente, né tantomeno surrettiziamente attraverso carte verdi -per gli anglomani “green pass”- o affini).
Infatti non si può impedire a nessuno di fumare quattro pacchetti di sigarette al giorno e perfino di giocare alla roulette russa, se é così stupido da volerlo fare; casomai si può e si deve impedire di imporre simili scelte disastrose ad altri, ma questo non é il caso degli attuali vaccini dal momento che non limitano significativamente la probabilità di diffondere ad altri l’ infezione.
A questo scopo, secondo me, vanno invece imposte con severità e senza scrupoli individualistici borghesi (letteralmente) altre misure limitative delle libertà individuali che sono certamente efficaci, come il distanziamento personale e la limitazione e perfino la chiusura se necessaria di determinate attività collettive non essenziali e l’ uso di presidi come le maschere; e va inoltre promossa fortemente l’ accurata igiene personale.
Ciò non toglie ovviamente che i governi occidentali e in particolare il “nostro” vanno fortissimamente criticati e combattuti per le loro politiche di demolizione vandalica della sanità pubblica e per le continue indebite sottrazioni di risorse alla scuola pubblica (entrambe le cose a vantaggio dell’ imprenditoria privata) che della diffusione e del -relativamente- elevato numero di vittime reali della pandemia reale sono fra le concause più determinanti.
Ma fare una questione fondamentale di democrazia della libertà di andare al ristorante o a sciare o al cinema o a ballare (anziché di quella di aderire a qualsiasi sindacato – con prerogative e diritti uguali a quelle di ogni e qualunque altro sindacato – o di quella di scioperare senza limitazioni e adempimenti-capestro, quella di votare con uguale efficacia per ogni e qualsiasi partito – solo un sistema elettorale proporzionale garantisce l’ uguaglianza di tutti i voti! – o quella i esprimere ogni e qualsiasi opinione non intimisticamente, ovvero di fatto clandestinamente, ma invece pubblicamente) mi sembra un cadere nell’ individualismo borghese, per il quale ognuno, purché abbia i soldi all’ uopo necessari, avrebbe il diritto assolutamente insindacabile da parte di chichessia di fare qualsiasi cosa, di pretendere la soddisfazione di qualsiasi capriccio anche a prescindere dalle conseguenze che ne possono ricadere sulla collettività sociale presente (e potenzialmente futura: qualsiasi riferimento alle squallide gretatumbergate pseudiambientalistiche conformistiche politicamente corrette non é puramente casuale).
E’ un po’ come propugnare il femminismo borghese scambiandolo per un movimento rivoluzionario di emancipazione degli sfruttati, con effetti invece estremamente deleteri sulla reale lotta di questi ultimi, come chiaramente illustrato nel recente ottimo articolo di Santiago Gasco Alba.
4 La funzione del parlamento é stata azzerata da gran tempo in seguito al deteriorarsi dei rapporti di forza nella lotta di classe a livello nazionale e internazionale senza alcun bisogno di pandemie o di altri pretesti, così come la (reale, effettiva) libertà di pensiero e di espressione, la (reale, effettiva) libertà di organizzazione sindacale e di sciopero, la libertà di voto (grazie alle truffaldinissime leggi elettorali vigenti si può “liberamente” votare “fra zuppa e pan bagnato”), ecc.
Da che i rapporti di forza nella lotta di classe si sono decisamente spostati a vantaggio del capitale monopolistico finanziario (sostanzialmente da che é stato abbattuto il per me benemerito e da me mai abbastanza rimpianto muro di Berlino) della democrazia non rimangono più nemmeno i pallidi simulacri o i limitatissimi spazi che le lotte dei lavoratori avevano precedentemente conquistato.
E questo da ben prima e senza alcun bisogno della presente pandemia reale!
5 Da un punti di vista più astrattamente teorico dissento profondissimamente dagli accenni a Darwin, la teoria scientifica (biologica) del quale non va assolutamente confusa con le indebite, antiscientificissime, irrazionalistiche aberrazioni ideologiche reazionarie che falsissimamente hanno preteso e pretendono di esserne giustificate, come l’ impropriamente e indebitamente detto “darwinismo sociale” o la sociobiologia (qui ci sarebbe tantissimo da argomentare e non ne ho il tempo; vi rimando a questo mio modesto articolo scritto in occasione dell’ ultimo centenario darwiniano:
Russia: dopo le elezioni
6 Concordo invece con grande soddisfazione con tutta la seconda parte dello scritto di Enza Sirianni sull’ imbroglio ecologico (per usare una felice espressione del compianto Dario Paccino), cioé sullo pseudoambientalismo aclassista “ (tale proprio come il femminismo borghese!) “gretatumberghiano che svolge la oltremodo reazionaria funzione di impedire una chiara presa di coscienza di massa dei reali termini (indubbiamente classisti!) del drammatico problema in questione.
Mi scuso per la pignoleria, ma devo precisare che concordo con tutta la seconda parte dell’ articolo, salvo -ancora, una volta- l’ indebito accenno a Charles Darwin: il capitalismo non é affatto “darwiniano”, e non potrebbe in alcun modo esserlo dal momento che si tratta di un fatto sociale, di storia umana e non di storia naturale; ma per assurdo potrebbe casomai essere benissimo considerato antidarwiniano, come dimostrano senza ombra di dubbio i serissimi rischi di estinzione “prematura e di sua propria mano” (Sebastiano Timpanaro) che sempre più inesorabilmente tende a far correre alla specie umana (oltre che a tante altre, molte delle quali di già estinte “a un ritmo innaturale”).
Essendo inutile ripetere peggio ciò che già é stato ottimamente illustrato, mi astengo dunque dal parlarne ulteriormente.
Fonte foto: EcoSafe Srl (da Google)