Il re è nudo

“Il re è nudo”, se lo si vuole guardare e riconoscere: il re ammalato è la democrazia, dinanzi a noi in questi giorni pandemici la democrazia e le istituzioni rivelano il loro stato di salute. La democrazia sociale e comunitaria della nostra Costituzione declina sotto i colpi della nuda vita e della tracotanza del potere. L’indifferenza verso provvedimenti dal sapore ricattatorio e liberticida è il segno della profondità del problema. Sulla Gazzetta ufficiale è stato pubblicato il decreto che di fatto obbliga i docenti alla vaccinazione, ad essere oggetto del vaccino/siero sperimentale. La persuasione costrittiva avviene all’interno di un processo di infeudazione della società iniziato da decenni. Il decreto è un valido esempio della crisi della democrazia, in teoria non vi è obbligo al vaccino, poiché l’alternativa è il tampone, è stato scelto il tampone nasale a quello salivare, anche questo non è un caso. Il tampone ogni 48 ore, naturalmente un tampone invasivo ogni 48 ore e a carico del docente, i cui redditi sono, se va bene nella media nazionale a fine carriera, costringe ad accettare la sperimentazione. Vi è di più, qualora si rifiuti il tampone e la vaccinazione vi è la sospensione di ogni emolumento. Solo coloro che posseggono personali ricchezze potranno liberamente scegliere, gli altri dovranno subire. Se si ha da pagare affitto o mutuo non si può reggere a tale disposizione in vigore fino al 31 dicembre, ma che potrebbe essere riconfermata nei tempi successivi. Se come spesso accade il reddito è un mezzo per sostenere parenti e genitori con poco reddito, non si può che obbedire e deprimersi. Ci sono condizioni di salute dubbie, ed i medici non possono assicurare che non vi siano effetti collaterali, perché il vaccino non è conosciuto totalmente nei suoi effetti, non a caso  i bugiardini sono stati spesso aggiornati. Il decreto tratta le persona come folla anonima, ma la condizione materiale rende ogni caso unico. Uno Stato che spinge alla miseria, affama i suoi pubblici impiegati, e sotto tale ricatto afferma che vi è libertà, mostra la sua verità e la sua violenza inaudita. L’Europa tace, interviene giustamente contro Orban, ma che un’altra minoranza venga di fatto indotta a vaccinarsi contro la volontà o emarginata non sembra interessarle. In una società in cui l’inclusione dipende dal denaro, togliere gli emolumenti significa emarginare.  L’indifferenza con cui la popolazione terrorizzata dal virus, accetta tutto anche l’inaudito, è il sintomo della decadenza della democrazia, la quale non è il perseguire i propri interessi, ma difesa comunitaria degli interessi collettivi. Nel frattempo si negano le cure domiciliari, e non vi è nazione europea che ha messo in atto eguale provvedimento che discrimina una parte della popolazione, e forse, la rende anche odiosa a tutti, in quanto pare che siano gli untori e la causa del problema.

 

Demansionamento della democrazia

Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 7 agosto, un sabato estivo,  una data che non permette ai singoli di organizzarsi in vista degli adempimenti di settembre e forse, finalizzata, a neutralizzare ogni manifestazione pubblica di dissenso. Non resta molto della democrazia, si allungano ombre inquietanti, più si appartiene ad una categoria debole tanto più il potere si mostra forte nel dominio. Ai medici obbligati al vaccino è stata data l’opzione del demansionamento, i docenti hanno come alternativa la fame nel silenzio dei sindacati tutti e della politica: il provvedimento è passato all’unanimità. Non vi è opposizione, ma solo complicità generalizzata. Il provvedimento colpisce circa il 10% dei docenti, alunni e genitori non vaccinati potranno continuare a circolare per la scuola, per cui lo scopo, si può ipotizzare non è fermare la circolazione del virus, ma altro. Il clima di aggressività si estende ai media nei quali si invoca che coloro che non si sono vaccinati e si ammalino paghino le cure (1000-2000 euro al mese). Con tale criterio se per distrazione si cade, il fratturato deve pagare. La democrazia dell’orrore non discute degli effetti collaterali, dei contratti secretati, della condizione della sanità dopo i tagli e, specialmente, del destino di se stessa, ma si concentra sui non vaccinati senza comprenderne le ragioni ed individuare un’uscita dal problema nel rispetto della volontà di tutti. Una nazione non po’ essere governata da ragionieri, necessita di un rapporto osmotico tra l’alto ed il basso e della partecipazione dei corpi medi che invece tacciono e sostengono il dominio. Dopo la pandemia non resterà che una nazione abbrutita ed infeudata nella quale esercenti e presidi sono diventati controllori. Il Panopticon ha i mille occhi di Argo, ma nessuno può sentirsi sicuro ed accolto se la parola è sostituita dai decreti legge che silenziano il parlamento e persuadono con l’inganno ad obbedire. L’epoca dei sofisti è tra di noi, la parola non è più comunicazione, ma un mezzo per dividere e  mortificare. Oggi siamo sempre meno comunità, e sempre più “Regno animale dello Spirito”, il punto di caduta, forse, non è stato raggiunto, di questa realtà bisogna prendere atto per evitare il crollo sostanziale dei valori democratici. Attendiamo anche noi la voce dell’innocenza che indichi che il re è nudo, senza verità, non vi è dialettica, ma solo sofismi, nel frattempo usciamo dalla caverna della disinformazione e della paura per guardare il re nudo:

Ma l’imperatore non ha nulla addosso!”, disse a un certo punto un bambino. “Santo cielo”, disse il padre, “Questa è la voce dell’innocenza!”. Così tutti si misero a sussurrare quello che aveva detto il bambino. “Non ha nulla indosso! C’è un bambino che dice che non ha nulla indosso!”.

Il medagliere della democrazia ha sempre meno medaglie e sempre più decreti.

Vaccino obbligatorio per gli insegnanti, come stanno le cose al momento

Fonte foto: Fanpage (da Google)

6 commenti per “Il re è nudo

  1. Enza
    9 Agosto 2021 at 21:11

    Un grazie a Salvatore Bravo e all’Interferenza per la pubblicazione di questo intervento. Sono una collega sottoposta all’ignobile ricatto. Costretta a cedere per le ragioni che Bravo espone con amaro sdegno, mi preoccupa la strada imboccata che vede una democrazia ridotta a cencio, collassata e stuprata senza nessuno ostacolo. Anzi…vi è un tifo da invasati da parte di gran parte degli “inclusi “, quelli che non avvertono nessun sussulto, indottrinati e ubriacati dalla propaganda incessante sul securitarismo sanitario. Non aggiungo altro, avendo l’autore dell’articolo toccato con precisione vibrante i punti della gravissima deriva. Solo tanto sgomento e tanta amarezza per dove ci hanno portato.
    Coloro che tacciono o plaudono, non dicano domani ” noi non c’eravamo”. Solo ricordino ad eterna onta da che parte sono stati. E non abbiano mai pace.

    • ndr60
      11 Agosto 2021 at 13:29

      Il ricatto del governo assomiglia parecchio alla “offerta che non si può rifiutare” di don Corleone: lo stile è lo stesso, manca solo la testa di cavallo.
      Cara Enza, io ho molti dubbi sulle capacità mnemoniche dei nostri connazionali: molti passeranno da essere entusiasti si-vax ad essere altrettanto decisi no-vax se e quando Lorsignori decideranno che sarà il caso, e ne saranno orgogliosi poiché rivendicheranno l’autonomia della loro decisione, in assoluta serenità.
      Del resto, le rane (bollite o no) non hanno grande memoria, e persino morte e scuoiate si contraggono a piacimento.

      • Enza
        13 Agosto 2021 at 7:34

        Gentile ndr60, l’analogia che usi per la intimidazione mafiosa di lor signori, è molto appropriata.
        Ti ringrazio per le indicazioni. Ho già dato una occhiata. Vedremo…
        In questo deragliamento della democrazia, del diritto, della Costituzione, della ragione tout court, mi conforta vedere e leggere un numero crescente di interventi da sx, che non è assolutamente quella che, accucciata alle mense neoliberiste, ne raccoglie gli avanzi, finalmente vigile e allarmata su quanto sta accadendo.
        Ottime analisi di magistrati, di sociologici, filosofi, economisti, storici di formazione marxista, ormai abbondano su siti non complottisti, sia italiani che stranieri.
        Mi pare che ormai sia chiaro che siamo di fronte a un riposizionamento del capitalismo, sempre più feroce e selettivo, davanti al quale è urgente organizzarsi e trovare forme efficaci di lotta. Che è solo all’inizio.
        Un caro saluto.

    • ndr60
      11 Agosto 2021 at 17:27

      Se già non lo conosci, ti suggerisco inoltre che sul sito difendersiora.it (che, insieme ad altri, si occupa di informazioni legali, ricorsi, ecc.) ci sono molti suggerimenti sulle azioni da intraprendere per opporsi a questa ennesima bestialità governativa. E’ inoltre previsto un ricorso collettivo contro il green pass.

  2. Marco
    10 Agosto 2021 at 18:36

    bellissimo articolo, grazie.

  3. Alessandro
    11 Agosto 2021 at 11:02

    Bisognerebbe interrogarsi sul perchè sia stato preso questo provvedimento, altrimenti manca il tassello fondamentale. Affermare che i docenti siano invisi all’opinione pubblica, che è anche vero, e quindi su di loro si possa intervenire con il pugno duro, non è sufficiente.
    I docenti, al contrario di altre categorie lavorative, in primis quelle che operano nell’ambito sanitario, non sono a stretto contatto con soggetti fragili, anzi, nella maggior parte dei casi, con chi, dati alla mano, dal virus rischia conseguenze limitate, se non nulle. Non appare quindi sensato un simile provvedimento, per quanto una parte rilevante dei docenti sia piuttosto avanti con l’età, quindi potenzialmente a rischio, ma in questo caso non si capisce perchè un cittadino di pari età che svolge mansioni lavorative più o meno assimilabili in quanto a rischi debba invece usufruire della libertà di scelta, perchè così come è impostata per i docenti è una misura obbligatoria.
    La ragione ha a che fare con la battaglia ideologica che ha coinvolto la scuola in epoca pandemica. Da sempre la scuola è oggetto d’interferenze ideologiche, a periodi di più a periodo di meno, per le motivazioni che tutti conosciamo, o dovremmo conoscere, ma negli ultimi mesi quest’aspetto si è intensificato, è diventato direi ossessivo.
    Come sappiamo tutti negli ultimi due anni scolastici la scuola è finita di frequente in DAD, una misura emergenziale, con tantissimi limiti, che ha creato grandi disagi, ma che con tutti i suoi difetti ha consentito di portare a compimento gli anni scolastici. Al contrario di quanto in tantissimi hanno affermato, la DAD non va bene a nessuno. E non va bene in primis alla politica, quindi alle forze ideologicamente dominanti che la guidano, per tutta una serie di ragioni, principalmente economiche ma non solo, che vanno dalla necessità d’investirci fino al dispendio economico che mantenere dei minorenni a casa comporta: occorre in quest’ultimo caso finanziare degli interventi per consentire a un genitore, se come spesso succede sono entrambi lavoratori, di rimanere a casa, perchè non sempre è possibile attivare la modalità di lavoro a distanza. Tra l’altro nella maggior parte dei casi questa “incombenza” ricadrebbe sulla donna, il che è un altro aspetto che va rimarcato, se vogliamo fare chiarezza. Per non parlare delle ricadute sulle aziende.
    Il vaccino dovrebbe consentire al corpo docente di non ammalarsi, o comunque, qualora accadesse, di essere quanto prima di nuovo a disposizione. Lasciamo perdere le conseguenze a lunga distanza del vaccino che non interessano al momento alla classe dirigente e a chi la indirizza. Ciò significa quindi che, salvo eccezioni, un docente vaccinato è un docente a disposizione quasi costantemente per le lezioni in presenza. Certo, ci sono anche gli alunni, gli studenti, ecc., e infatti si spinge anche in quella direzione, ma diventa per la politica un terreno assai più minato che intervenire sul corpo docente. Lo spauracchio DAD con la sola vaccinazione dei docenti continuerebbe comunque a essere presente, intanto però si farebbero passi in avanti perchè possa essere ridimensionato, così ritiene il legislatore.
    Ovviamente la politica ci racconta che bisogna rimanere sempre in presenza perchè altrimenti il calo degli apprendimenti e bla bla, il che è anche vero, ma viene scoperto solo oggi, quando è in corso da decenni nel disinteresse generale, quindi è meramente strumentale.
    Il paradosso di tutta questa faccenda è che tanti, anche all’interno del mondo della scuola, avevano accusato la politica di voler sostituire le lezioni in presenza con la DAD, e invece oggi si trovano a dover subire una misura che è invece proprio volta a togliere di mezzo la DAD, ma certo non per le ragioni ufficiali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Dichiaro di essere al corrente che i commenti agli articoli della testata devono rispettare il principio di continenza verbale, ovvero l'assenza di espressioni offensive o lesive dell'altrui dignità, e di assumermi la piena responsabilità di ciò che scrivo.