Lloyd Austin: un “negro da cortile” ai vertici del Pentagono

La proiezione geopolitica dell’amministrazione Biden (1) rilancerà la Dottrina del caos creativo in Medio Oriente e (2) sposterà la guerra commerciale in America Latina per contrastare la sfida del centro-sinistra nazionalista e progressista (di tutt’altra natura rispetto a quello neoliberista europeo) all’imperialismo USA. La nomina del generale Lloyd Austin a Segretario della Difesa USA è una delle peggiori che si potesse fare a conferma della megalomania dello Stato profondo americano-sionista, impegnato nel globalizzare il dominio della NATO sul mondo.

Il giornalista antimperialista Antonio Mazzeo ha sintetizzato il curriculum vitae del primo afroamericano ai vertici del Pentagono:

“Già vicecapo di Stato maggiore dell’Esercito e Comandante di US Centcom con cui ha diretto le più recenti operazioni di guerra in Iraq, Austin – come da prassi un po’ ovunque – lasciate le forze armate ha assunto l’incarico di consigliere di Raytheon Technologies, una delle maggiori aziende mondiali nella produzione di sistemi missilistici e droni di morte.

Come se non bastasse egli è anche membro del Cda di uno dei colossi statunitensi della produzione dell’acciaio (Nucor), prodotto strategico per la produzione bellica.

E, dulcis in fundo, in linea con il dilagante processo di privatizzazione e militarizzazione del sistema sanitario internazionale (processo accelerato dall’emergenza da pandemia coronavirus), l’ex generale Austin siede nel Cda dell’holding ospedaliera Tenet Healthcare Corporation di Dallas (fatturati annui per centinaia di miliardi di dollari)’’

Si tratta di una nomina strategica: Austin, fanatico sionista, aderisce alla Dottrina della ‘’guerra infinita ‘’, infatti si è già sporcato le mani nella guerra pianificata dalla lobby israeliana contro l’Iraq panarabo. E’ il guerrafondaio perfetto per garantire gli ‘’accordi-ricatto’’ USA – Iran del 2015 all’interno degli Accordi di Abramo. Nel 2021 assisteremo ad una crescente pressione diplomatica anti-iraniana che, con tutta probabilità, porterà ad uno scontro aperto fra la borghesia del bazar ed i Guardiani della Rivoluzione: l’Occidente appoggerà la borghesia del bazar, così come appoggiò lo sceicco Rohani contro l’antimperialista radicale Mahmoud Ahmadinejad. Riprendo il testo di Mazzeo ‘’l’ex generale Austin siede nel Cda dell’holding ospedaliera Tenet Healthcare Corporation di Dallas (fatturati annui per centinaia di miliardi di dollari)’’, a dimostrazione dell’intimo legame che intercorre fra la lobby di Big Pharma ed il complesso militar-industriale statunitense: privatizzando la sanità si creano conflitti interni che, col tempo, diventano guerre globali.

 

Austin, la ‘’NATO antirazzista’’ e la sinistra “social-imperialista”

La sinistra occidentale è diventata uno zombie ideologico. Dopo aver nominato diverse donne guerrafondaie in posizioni chiave, Biden mette un afroamericano ai vertici del Pentagono nascondendosi dietro la protesi ideologica dell’antirazzismo. In poche righe il sociologo neomarxista Carlo Formenti decostruisce uno dei pilastri dell’ideologia politicamente corretta, l’’’antirazzismo neoliberale ’’: ‘’Dopo la sfilza di nomine di donne in posizioni chiave, arriva questo nuovo tassello della foglia di fico politicamente corretta che oscura qualsiasi considerazione in merito al “pedigree” ideologico dei nominati, a conferma che l’ideologia del riequilibrio etnico e di genere è una trappola per gonzi’’. Malcolm X avrebbe parlato di ‘’negri da cortile’’.

Più volte ho chiarito che Trump ha approfondito le politiche imperialiste spostandole dal militare al finanziario, nonostante ciò la tesi secondo cui i primi due anni dell’amministrazione Trump debbano ritenersi meno cruenti dell’ultimo mandato democratico è pertinente. Raffrontiamo la nomina di Austin (Biden) con quella di Mattis (Trump), James Mattis è stato costretto alle dimissioni il 20 dicembre del 2018. Il giornalista investigativo ed esperto di geopolitica Mark Perry compendia in modo efficace l’imperialismo intelligente di un militare consapevole del declino nord-americano nella guerra convenzionale definita di terza generazione:

“Dopo l’assassinio di Qasim Sulaymani, il capo della forza militare d’élite Quds, l’amministrazione di Trump con Mattis è diventata la pietra di paragone per gli alti funzionari del Pentagono che temono che l’istinto del presidente conduca gli Stati Uniti in una guerra inutile e prevenibile, e che Mattis intendeva impedire. “Eliminare Sulaymani non sarebbe accaduto con Mattis”, aveva detto al Washington Post un alto funzionario dell’amministrazione. “Mattis era contrario a tutto questo”. Un alto funzionario del Pentagono che parlò al TAC a poche ore dall’omicidio di Sulaymani era apertamente preoccupato che una qualsiasi voce di cautela, come Mattis, fosse assente nelle deliberazioni dell’amministrazione. “Questo è pericoloso e sconsiderato”, aveva detto. “Ma questo è ciò che accade quando non ci sono più adulti nella stanza”. In effetti, ci sono molti adulti nella stanza, ma non sono del tipo che Adam Smith o James Mattis avrebbero voluto’’ 1

Austin è più anti-iraniano di Mattis, entrambi fanno parte dello Stato profondo ed hanno contribuito a distruggere l’Iraq colpendo alle spalle la Resistenza irachena, un legittimo movimento di Liberazione Nazionale. Una delle frasi celebri di Mattis è quella che lo lega al complesso militar-industriale: ‘’Ci sono persone che credono che tu debba odiare qualcuno per ucciderlo. Non credo che sia così per voi. È semplicemente business’’. In questo momento, il ‘’negro da cortile’’ Austin col suo cv da perfetto guerrafondaio, fa più businnes di Mattis.

Il rapporto dell’Alleanza Atlantica, NATO 2030: uniti per una nuova era (NATO 2030: United for a New Era) 2, enuncia le ragioni della nomina di Austin:

 

  • La Russia ritorna il ‘’nemico principale’’. La Cina quello ‘’secondario’’.
  • La Dottrina del caos creativo rimarrà la matrice ideologica dell’imperialismo americano-sionista. Damasco, che ha respinto (quasi) da sola una aggressione pan-imperialista, è nel mirino della nuova amministrazione.
  • La Turchia non è più un alleato tattico. Washington non esclude una guerra contro Ankara.

La NATO è uno strumento di dominio degli anglosassoni come ricorda giustamente il giornalista Thierry Meyssan, difficilmente le borghesie imperialiste europee riusciranno a disfarsene nel breve-medio periodo. Dopo il bastone del delirante Donald Trump, si torna al bazooka dei ‘’democratici’’: è una guerra fra destre.

 

http://aurorasito.altervista.org/?p=9707

 

https://www.voltairenet.org/article211819.html

AP sources: Biden picks Lloyd Austin as secretary of defense | Star Tribune

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1 commento per “Lloyd Austin: un “negro da cortile” ai vertici del Pentagono

  1. Federico Lovo
    12 Dicembre 2020 at 18:36

    ” La Turchia non è più un alleato tattico. Washington non esclude una guerra contro Ankara. ” Mah, questo passaggio non mi convince. Ma la Turchia è cmq un enigma – nel senso di come Erdogan è veramente visto in certi ambienti –

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