Il candidato democratico Joe Biden è il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Non c’è nulla di cui gioire: Biden è espressione della fazione ‘’cosmopolita’’ dell’imperialismo USA la quale proietta all’esterno del mondo globalizzato la Dottrina della ‘’guerra infinita ‘’. In diverse circostanze, sull’Interferenza ho spiegato ai lettori che Trump è un seguace della Dottrina Jackson quindi, attraverso una alleanza strategica coi neofascisti dell’Alt Right, vorrebbe garantire la modernizzazione del capitalismo proprietario rallentando il passaggio dall’imperialismo finanziario al nuovo capitalismo digitale: la borghesia nazionalista ‘’bianca’’ – compendiando la Dottrina Trump – col tempo si sarebbe dovuta adattare ad una economia globalizzata egemonizzata dagli USA e mediaticamente prona al White Power sionista. Il presidente uscente ha tentato di osteggiare l’ascesa dell’autoritarismo aziendale pan-planetario (es. Fondazione Gates), rilanciando la colonizzazione tradizionale del mondo, una prospettiva ambiziosa che ha trovato sponda nella fazione nazionalista dell’imperialismo territoriale israeliano. Qual è la Linea Biden? Il neoeletto presidente ha in mente il ridimensionamento delle borghesie nazionali europee, facilitando la penetrazione dei colossi transnazionali come Amazon: la guerra contro le sovranità nazionali rappresenta la demolizione pianificata delle Costituzioni antifasciste ed in linea teorica anti-neoliberiste. L’alleanza USA – Ue ritornerà strategica in funzione antirussa, mentre milioni di lavoratori autonomi perderanno reddito, casa e lavoro. Globalizzazione della povertà.
Joe Biden: né progressista, né antifascista
Se Trump ha sguinzagliato senza ritegno le squadracce del KKK linciatori di afroamericani, Biden è uno dei promotori del golpe neonazista ucraino. Molti sostenitori d’estrema destra di Trump, partendo dagli psicopatici QAnon, rimangono un fenomeno folcloristico statunitense, una sottospecie di preservativo dello stato profondo: provocatori ‘’usa e getta’’, inutilizzabili per operazioni complesse di rimodellamento di un intero sistema. Biden è di fatto corresponsabile della repressione anticomunista e russofoba di Kiev, come se non bastasse ha lanciato su scala internazionale la caccia ai giornalisti investigativi:
‘’Il candidato ‘’democratico’’ nel 2010 definì il fondatore di Wikileaks ‘’terrorista high-tech’’, definizione quanto mai inopportuna: sappiamo da Edward Snowden come Biden coordina una campagna di spionaggio del FBI monitorando gli spostamenti di capi di stato, giornalisti, militari ed uomini dell’intelligence. Wikileaks e la Rete Voltaire hanno ricostruito i legami della famiglia Biden con l’estrema destra ucraina (quella sì, decisamente neonazista): ‘’Nel 2014, poco dopo il colpo di Stato dell’EuroMaïdan e mentre il padre era vicepresidente degli Stati Uniti, Hunter Biden, senza avere alcuna competenza in materia, fu nominato amministratore della compagnia del gas ucraina Burisma Holdings. Quando il governo filo-USA tentò di pignorare un miliardo di denaro illecito della Burisma Holdings, Hunter mosse le proprie pedine per far licenziare il procuratore’’ 3. La fazione ‘’cosmopolita’’ dell’imperialismo USA vede in Julian la sua bestia nera, nel 2016 la Regina del Caos (cit. Diana Johnstone) Hillary Clinton chiese se fosse possibile assassinarlo con un drone guadagnandosi dal sociologo marxista James Petras l’appellativo di ‘’psicopatica’’. Joe Biden, per Wikileaks e gli attivisti che denunciano la tortura-repressione del suo fondatore, NON è il Male Minore’’ 1
Trump ha responsabilità immense: dalla guerra commerciale anticinese al golpismo in America Latina (Brasile, Bolivia ed Ecuador), nonostante ciò la geopolitica dell’imperialismo ‘’democratico’’ mantiene una proiezione maggiore. Se l’Alt Right è una garanzia di guerra civile interna, Biden farà di tutto per globalizzare l’imperialismo ‘’yankee’’ portandolo alle porte della Federazione russa (come già fece nel 2014). I precedenti inchiodano il Partito democratico: il Premio Nobel Barack Obama ha letteralmente bombardato le persone più povere di questo mondo. La russofobia dei ‘’democratici’’ è un prolungamento dell’anticomunismo della ‘’guerra fredda’’: le famiglie Biden, Bush e Clinton si formarono ideologicamente in quel contesto di destabilizzazione imperialista, diventando negli anni a venire le Famiglie del Capitale USA.
Possiamo fare un primo bilancio: Trump rappresenta la fase di nazionalizzazione del fascismo USA, i neoconservatori democratici/repubblicani la globalizzazione dell’autoritarismo neoliberista. L’Alt Right accentua gli aspetti repressivi nazionali (KKK ed FBI), i ‘’democratici’’ la proiezione globale: strapotere della CIA e globalizzazione imperialista.
Trump ha atteggiamenti da neofascista, nonostante ciò non abbiamo ragioni per ritenere il voto per Biden un ‘’voto utile contro il fascismo’’. Ha ragione la giornalista antimperialista Caitlin Johnstone: ‘’But let’s be clear here: there is no legitimate basis upon which to claim that your vote for Biden was a “vote against fascism”. You can claim it was a vote against what you perceived as a more dangerous iteration of fascism, but you cannot claim with any validity that your vote for a lifelong murderous authoritarian was a vote against fascism’’ 2 (Traduzione privata: ‘’ Ma siamo chiari qui: non c’è una base legittima su cui affermare che il tuo voto per Biden è stato un “voto contro il fascismo”. Puoi affermare che è stato un voto contro ciò che percepivi come un’iterazione più pericolosa del fascismo, ma non puoi affermare con alcuna validità che il tuo voto per un omicida autoritario per tutta la vita fosse un voto contro il fascismo)’’. Dura, ma coraggiosa e nel giusto:
‘’ lifelong murderous authoritarian’’ (riferito a Biden)
I media ufficiali hanno oscurato l’unica candidata marxista, Gloria la Riva, accentuando le posizioni di Bernie Sanders e Alexandra Ocasio-Cortez: i pochissimi antimperialisti nord-americani non sono dello stesso avviso. Il blogger marxista Rainer Shea citando il World Socialist Website sottolinea la vacuità politica dei socialdemocratici:
“Ocasio-Cortez si nutre di “mezzi pensieri” nel senso che critica la disuguaglianza sociale, il riscaldamento globale, ecc., Ma si rifiuta di dire qualsiasi cosa sulle condizioni sociali e storiche che producono tali malattie e sulle forze politiche responsabili. Propone di curare la disuguaglianza sostenendo il Partito Democratico, uno dei due partiti che l’hanno promossa. Propone di attaccare la ricchezza dei ricchi senza attaccare il sistema sociale su cui si basa tale ricchezza”.
Questi “mezzi pensieri” sono naturalmente ciò che viene in mente per prima a molti quando iniziano a cercare alternative al duopolio neoliberista. Gli statunitensi entrano in una politica di sinistra con tutti i presupposti di base sul mondo che vanno di pari passo coll’identità nordamericana (gli Stati Uniti sono uno Stato legittimo, il capitalismo è il miglior sistema, il sionismo è buono, ecc.), E il ruolo di politici come Ocasio-Cortez è impedire di contestare tali ipotesi’’ 3
L’oscillazione a destra del Partito democratico, rappresentante istituzionale della fazione ‘’cosmopolita’’ del complesso militar-industriale, è irreversibile. I politici socialdemocratici (come Sanders e la Cortez) condividono coi repubblicani la medesima matrice ideologica: l’anticomunismo americano-centrico. Per Rainer Shea, gli anticomunisti di sinistra ‘’non salveranno l’America dal fascismo’’, al contrario contribuiranno a sbudellarne il tessuto sociale trasformando la conflittualità sociale novecentesca in guerra inter-etnica fra ideologizzati (cito Shea): ‘’Nel nucleo imperiale, le politiche riformiste e “socialdemocratiche” sono una trappola che conduce al socialfascismo’’. La sinistra ‘’politicamente corretta’’ partorisce assurdità: dalle Pantere Nere si passa ai ‘’negri da cortile’’ che parteggiano per partiti (quasi) uguali. In una nazione super-imperialista non esiste bipolarismo, ma soltanto una naturale alternanza fra Elite intercambiabili a seconda delle congiunture: la guerra civile, come la tesi balorda dello ‘’scontro di civiltà’’ (condivisa da Bush, Obama, Trump e Biden), è soltanto una guerra fra ignoranze.
https://www.linterferenza.info/esteri/joe-biden-nemico-principale-julian-assange/
https://caitlinjohnstone.substack.com/p/dont-fool-yourself-your-biden-vote?fbclid=IwAR0S-z6FIgMtXHD0bXWO6q_x8Q34Wm5KFF4LeUbKy16c-I_jVm3ciwvikLs
http://aurorasito.altervista.org/?p=14198