Il compito dei socialisti e dei patrioti costituzionalisti nell’attuale fase pandemica

Nel solco del ricordo del “Che” che fu combattente e medico e del suo insegnamento, dobbiamo riprendere anche in Italia un nobile filo interrotto di conquiste ed umanità-in alternativa determinante all’attuale barbarie.
Ogni momento di “crisi” si caratterizza per una duplice natura: “pericolo-opportunita”, sintetizzato da un ideogramma cinese.
Se lo stato di PERICOLO ne costituisce il punto di partenza, l’opportunità può costituirne lo sbocco conseguente. Esso è regolato dalla legge politica dei “rapporti di forza”.
Ovvero: esiste una opportunità ad esempio ordoliberista ed una opportunità socialista o nell’interesse generale.
La crisi mondiale, continentale ed interna determinatasi con la pandemia covid19 poteva creare un valido volano per una critica globale e costruttiva all’impianto delle superstizioni barbariche ordoliberiste e capitaliste, fondate su profitto e sopraffazioni cicliche.
In realtà, nel momento di un primo attacco strumentale del sovrastato UE all’Italia, in una iniziale illusione che la pandemia fosse limitata ad un determinato confinamento geografico, questa sensibilità diffusa si era creata, tendenzialmente.
Essa si fondava sulla tardiva constatazione con lacrime di coccodrillo degli stessi fautori di un processo di privatizzazioni lungo circa 30 anni, rappresentato dalla resa della sinistra storica ad una logica pura di mercato e dalla flebile opposizione testimoniale e gregaria della sinistra radicale.
Le classi dirigenti nazionali e le borghesie industriali e manifatturiere hanno usato il ridimensionamento della funzione “Stato” come nella prima Repubblica, arbitro nei settori chiave e nella trattativa tra parti sociali, salvo riceverne prebende a pioggia, liquidate in delocalizzazioni e distruzione delle condizioni di lavoro ed organizzazione e distribuzione dei Lavoratori.
Gli strumenti di compressione salariale e le politiche del sovrastato UE sono state le principali alleate di questa classe antinazionale e “compradora”.
Un vero e proprio “vincolo interno” che ha determinato grossolani errori di obiettivo e di prassi nel piccolo mondo sovranista autentico o nella sua rappresentazione populista nelle neo-destre.
Questo ha consentito la perdita del controllo dei settori ENERGIA e TELECOMUNICAZIONI, strategici per uno STATO FORTE E SOVRANO, ma soprattutto quello smantellamento della SANITA’ e dei settori di produzione di presidi sanitari che delocalizzati hanno insieme causato il collasso iniziale nella prima ondata pandemica.
Ora il primo obiettivo delle forze PATRIOTTICHE, SOVRANISTE e SOCIALISTE sarebbe stato quello di rivendicare in questa fase sia una nuova implementazione della SANITA’ PUBBLICA, che un rilancio e reinternalizzazione di ruoli strategici per lo Stato e nuove produzioni incentivate dei presidi sanitari ri-localizzati, ma facendo fronte ad un vero piano sia di RICONVERSIONE PRODUTTIVA GENERALE, CHE NELLA EMERGENZA DI SALARIO DIFFUSO GARANTITO DIGNITOSO PER TUTTI I SETTORI E LE FAMIGLIE COLPITE, IN MISURA ALMENO DOPPIA A QUELLA EROGATA DAL GOVERNO ATTUALE CON CONSISTENTI DEFISCALIZZAZIONI.
Questo non è avvenuto per tre ragioni:
– Le pressioni confindustriali reazionarie, interessate soltanto ad avere prebende per il proprio tornaconto a svantaggio sia dei Lavoratori che dei settori di impresa più deboli o delle cosiddette partite IVA, molte delle quali di facciata, ma appartenenti di sostanza al mondo del lavoro dipendente
– La componente maggioritaria liberista nel governo attuale ed un continuo attacco alla componente sia cristiano-sociale che pentastellata, timidamente orientate su un equilibrio minimamente keynesiano e sociale e la subordinazione al sovrastato UE sempre più garante degli interessi delle classi agiate e capitaliste.
– Le QUINTE COLONNE di deriva sia complottista-negazionista che anarco-ribellista o radical-testimoniale nella migliore delle ipotesi. Questo diffuso “terrapiattismo da social” ha indebolito una potenza di un FRONTE COMPATTO CHE DOVEVA RIVENDICARE SIA “SICUREZZA SANITARIA PER TUTTI FINO A FINE EMERGENZA E RICONVERSIONI SERIE PRODUTTIVE, non limitate a “4 monopattini” o provvedimenti parziali.
La deriva, ancora in corso, con una consistente degenerazione su un fronte da “rivoluzione colorata atlantica trumpiana” o da supporto alla caduta sovranista delle neo-destre, soprattutto della LEGA, è andata sulle fregnacce negazioniste e la psicosi da mascherina spaccando il FRONTE REALISTA ED EGEMONE DELLA GIUSTA LOTTA.
CONCLUSIONE: Questo è reso possibile dalla mancanza di un FRONTE AMPIO, POLITICO, SOCIALISTA, DI APPLICAZIONE COSTITUZIONALE, non attualmente rappresentato, che costringe le masse ad utilizzare con “intelligenza” ma senza sbocchi concreti o il voto di protesta antisistema, oppure il solito “meno peggio”, penalizzando di volta in volta chi abbia “DISATTESO”. Ultimamente dopo il 5 stelle, ne paga il fio la Lega, paradossalmente rafforzantesi il PD come unica soluzione di governabilità reale. “PER ORA” …
Il compito di un Fronte di forze autenticamente e non testimonialmente Socialiste e Costituzionali e Patriottiche è quello di “tirare la fune dei diritti sociali”, compensando quello di Confindustria, senza sconti al governo e restando nella analisi concreta ed obiettiva per impedire il suicidio subalterno e non casuale del MES. Significa sia chiedere con forza un RAFFORZAMENTO DELLA SANITA’ PUBBLICA CHE SALUTE E TUTELA SALARIALE DIGNITOSA PER TUTTI: DUE TEMATICHE INSEPARABILI.

 

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