Cesare Romiti è stato, negli anni ottanta, e successivamente, uno dei principali alfieri della riscossa politica dell’impresa privata italiana; ma proprio per questo uno dei principali responsabili della irrimediabile decadenza della grande industria manifatturiera del nostro Paese.
Sua la marcia dei quarantamila in nome del diritto a lavorare; che è poi diventato diritto a dare lavoro, alle proprie condizioni, e del dovere di lavorare, sempre in base alle condizioni poste dai datori di lavoro. Sua la creazione di un gruppo all’interno della Dc, in esplicita polemica contro le politiche economiche e sociali praticate dal partito nei decenni successivi alla Liberazione.
Sua la polemica feroce contro l’IRI e i “boiardi di stato” che portò all’accordo Andreatta/ Van Miert e alla liquidazione dell’Istituto. Le sue grandi strutture sarebbero state poi regalate a prezzo a di saldo a praticanti del profitto quotidiano e a capitani incompetenti quanto assai poco coraggiosi, fino a deteriorarsi progressivamente nel corso degli anni.
Suo il ridimensionamento radicale del peso dell’automobile nell’universo Fiat. Per veleggiare verso gli orizzonti limpidi del finanziario e dell’immobiliare. Paradisi artificiali, disastri nei conti dell’azienda; ma vuoi mettere la soddisfazione di non avere più niente a che fare con i lavoratori, anzi con il lavoro ?
Sue, in definitiva, le scelte, imitate da molti altri, che hanno portato negli ultimi decenni del secolo scorso, all’uscita da molti settori di punta della manifattura italiani; leggi alla totale incapacità di svolgere quel ruolo trainante che le fu affidato dagli apprendisti stregoni della seconda repubblica.
Il Nostro ha potuto esibire, in mille convegni il suo divorante narcisismo. Sarebbe, bene, con tutto il dovuto rispetto che la “sinistra pensante” del nostro paese ne dedicasse uno a lui; o meglio alla cultura politica economica di cui è stato uno dei principali portatori. Non si tratta di offendere delle persone; ma di ristabilire la verità delle cose.
Fonte foto (da Google)