Piovono contro il Sultano minacce di ritorsione da parte dell’Occidente ma è solo fuffa per i propri elettori. La Nato si è già espressa favorevolmente.1) La Turchia subisce da tanto tempo l’aggressione del terrorismo quindi è giusto l’attacco contro le posizioni nemiche. I politici possono urlare quanto vogliono, possono cercare di fare bella figura 2), di mostrarsi preoccupati per il disastro umanitario ma sanno benissimo che non hanno nessuna arma contro la Nato (in totale gestione Usa), strumento e baluardo militare dell’occidente capitalistico contro la barbarie dell’Oriente (Cina, Russia, Iran, Libano, Siria, Palestina…).
L’ipocrita Sultano accusa l’Occidente di ipocrisia. Come non dargli ragione. La Turchia ha avuto mani libere nel caos siriano, ha armato i terroristi, avendo come obiettivo prioritario il crollo dello stato siriano, il che le avrebbe consentito di eliminare facilmente il problema curdo, almeno in Siria. Fino a quando si è trattato di bombardare le città, i villaggi, di uccidere soldati e civili siriani, fino a quando ha fornito armi e vettovaglie ai terroristi (come a dire i combattenti mercenari filo-occidentali), fino a quando ha potuto derubare il petrolio siriano, facendo, in definitiva, ciò che facevano Americani, Inglesi, Francesi, Emiri del Golfo, insomma tutti quelli che facevano parte della banda degli ”amici della Siria” , la criminalità del Sultano non era messa sotto accusa…ed ora quando si tratta di difendere giustamente i sacri confini della patria dall’assalto dei Curdi-siriani…tutte queste proteste immotivate che… il Sultano rispedisce al mittente.
Naturalmente il Grande leader fa finta di non cogliere le differenze politiche tra la questione Assad e la questione curda. Assad e il suo governo laico erano nemici degli Occidentali come anche dei Principati del Golfo. I Curdi, invece, soprattutto dopo il 2014, con l’arrivo in forze dei militi degli States erano amici, utili strumenti per isolare lo Stato siriano, usati come teste d’ariete, assieme a jihadisti che al contempo erano strenui nemici dei Curdo-siriani. A loro è stato permesso sempre in funzione anti-siriana che, ben al di là dei loro villaggi d’origine, potessero occupare, una volta sbarazzatisi dei jihadisti, con l’aiuto determinante dell’aviazione statunitense, territori dove stanziavano milioni di arabi, cristiani ed altre minoranze, praticando di fatto una pulizia etnica contro la quale ben poco hanno potuto fare gli oppositori. A loro è stato concesso inoltre di vendere il petrolio dell’area sotto il loro controllo ad Israele e non alla Siria che ne aveva disperato bisogno. E mentre le città liberate dall’esercito siriano (SAA) soffrivano per le criminali sanzioni della UE, i Curdo-siriani ne erano esenti.
L’Europa si preoccupa ora per la sorte dei Curdo-siriani, loro “alleati” presentati dai media come democratici, femministi a fronte delle crudeltà del “regime” di Assad, torturatore e spargitore di gas velenosi, come riferito da “democratiche” Ong, particolarmente apprezzate da “sinistri” e da “pacifisti con l’elmetto”.
Vedremo come reagiranno i democratici e i riformisti alla pretesa del tiranno turco di farsi una zona di sicurezza larga 30/35 Km e lunga 480 Km. Da Manbij fino all’Iraq., un’espropriazione gigantesca nell’area nord-orientale della Siria che comporterebbe innanzitutto una pulizia etnica dei residenti e l’insediamento, secondo i progetti del Leader, di centinaia di migliaia di profughi (potrebbero essere anche uno, due milioni di persone), innanzitutto per modificare l’assetto demografico dell’area, in secondo luogo per favorire le condizioni di un referendum favorevole all’annessione alla nazione turca.3)
Per il momento è tregua al confine se tregua si può chiamare fare un elenco di vittime uccise durante le ore di tregua. La diplomazia ora è al lavoro. Vi può essere un compromesso su Idlib, su Afrin, sui Km. da tagliare, sulla nuova Costituzione che dovrà favorire – mi auguro – una forte autonomia regionale per i Curdo-siriani. Sono temi che affronterò in un successivo articolo, assieme agli accordi che hanno favorito il difficile incontro di fratellanza tra siriani. Non mi esimerò di fare qualche osservazione su uno dei massimi perdenti di queste ore: il sionismo…
NOTE
1) Vedi Manlio Dinucci del Comitato promotore No guerra/No Nato, suo articolo “La Nato ditro l’attacco turco…” Il Manifesto 15/10/19
2) Conte si è molto esibito in questi frangenti, tuttavia più che blaterare oramai in stile pentastellare, potrebbe interrompere il servizio di difesa missilistica italiana che si protrarrà fino al 31/10. Ma i complimenti che il ministro degli esteri Cavosoglu ha esternato per il prezioso aiuto alla causa turca, forse lo distoglieranno dall’impresa
3) Fosse stato vero che l’obiettivo del ”cuscinetto” protettivo consistesse nel creare una zona di sicurezza al confine, una volta che l’amministrazione del Kurdistan siriano diventa di competenza del governo centrale non dovrebbe esserci più motivo di una “zona di sicurezza”. Ma i propositi del Sultano sono più ambiziosi.