La situazione politica venezuelana desta preoccupazione per la sua gravità e complessità.
Sono senz’altro condivisibili le dichiarazioni di Attilio Folliero, economista di formazione marxista, relativamente all’ assassinio del deputato socialista Roberto Serra. Riportiamo testualmente le sue parole:
“In Venezuela assistiamo ad una nuova strategia dell’oligarchia. Dopo aver cercato inutilmente di riprendersi il potere e la gestione delle immense risorse del paese attraverso elezioni, colpi di stato, serrate padronali, tentativi di omicidio del presidente, guerra economica, restrizione di ogni tipo di bene sul mercato e qualsiasi tipo di destabilizzazione possibile, e’ passata ad una nuova fase: l’omicidio selettivo dei principali membri della rivoluzione bolivariana. Ha comiciato col piu’ giovane deputato e probabilmente il piu’ indifeso Robert Serra. Si preparano tempi difficilissimi per il Venezuela”.
Si rendono necessarie alcune considerazioni, procedendo, rapidamente, per punti.
1) Serra aveva scoperto gli stretti legami che collegano Lorent Saleh, principale esponente di una organizzazione neofascista vicina all’Otpor, con Alvaro Uribe, leader della destra colombiana .
Proseguiamo ancora con le parole di Folliero::
“Saleh stava cercando contatti e finanziamenti sia all’interno del Venezuela che all’estero; all’interno godeva dell’appoggio e dei finanziamenti dell’oligarca Salas Romer, di Maria Corina Machado, di Leopoldo Lopez e di altri importanti esponenti dell’estrema destra. Riceveva appoggi e finanziamenti anche dall’estero: in Colombia era in stretto contatto con l’ex presidente Alvaro Uribe, suo principale finanziatore; in Costa Rica riceveva appoggi da diversi “ profughi” della giustizia venezuelana, come l’ex generale Néstor González e l’ex commissario Henry López Sisco, coinvolti nel colpo di stato contro Chavez nell’aprile del 2002′.
http://umbvrei.blogspot.it/2014/10/in-venezuela-il-fascismo-alza-il-tiro.html
La destra sudamericana (ci permettiamo di segnalare anche la assai ambigua posizione della brasiliana Marina Silva che cerca di rompere l’equilibrio dei BRICS) agisce in modo molto simile alla mafia siciliana: (1) assassini mirati; (2) narcotraffico e malaffare; (3) protezione da parte dei servizi segreti statunitensi. Chi abbia voglia di approfondire può trovare su Telesur (e anche nell’articolo di Folliero si trovano i link), ottimi documentari accessibili anche per chi non ha padronanza della lingua spagnola.
E’ verosimile definire tutto ciò come un progetto sovversivo di stampo neoliberista con il supporto armato delle formazioni neofasciste, con l’obiettivo strategico di rovesciare il legittimo governo democratico bolivariano.
(2) La destra moderata e liberista non si fa certamente degli scrupoli nel ricorrere ai fascisti quando si trova in difficoltà politica. Così fu in Cile quando Pinochet, uomo vicino al democristiano Frey, con il sostegno attivo della CIA e dell’allora amministrazione Nixon-Kissinger, rovesciò con un colpo di stato il governo socialista guidato da Allende. Il discorso, ovviamente, vale anche a parti invertite: quando l’imperialismo statunitense comanda, i neofascisti corporativisti non si creano problemi nel diventare alfieri delle privatizzazioni e delle politiche liberiste selvagge. Così fu per il movimento gremialista cileno di Guzman che offrì i suoi servigi a Milton Friedman.
Data la situazione latino-americana nel suo complesso, non ci sorprenderebbe affatto assistere da qui a poco ad un Saleh che invoca i “saldi!” per l’industria di Stato venezuelana,..
Il contesto extra-europeo (non solo latino-americano…) fa cadere del tutto le tesi di coloro che ritengono esaurita la dicotomia destra/sinistra. In Venezuela vale il monito di James Petras:”E’ necessario sconfiggere il fascismo prima che sia troppo tardi”.
(3) Maduro ha commesso, a nostro parere, un errore: ha optato per la linea morbida nei confronti dell’opposizione e in particolare di quella dichiaratamente fascista. La destra venezuelana si è vista chiudere tutti i margini di manovra dal Presidente Hugo Chavez, il quale, da esperto conoscitore della strategia militare, ha vanificato la possibilità che Saleh e consorti potessero costituire una sorta di organizzazione stile ‘Contras venezuelani’. Venuto meno Chavez è probabile che la destra possa optare per una soluzione “nicaraguense”, in modo da esercitare pressione sul Partito socialista, diffondendo il panico all’interno di questa formazione antimperialista. Ricordiamoci che la vecchia tesi dei sandinisti, “civilizzare la borghesia”, è maturata in un contesto di violenza diffusa. La violenza “made” in Usa’ potrebbe spingere il governo al tavolo delle trattative – secondo la linea della CIA – e al resto penserebbe l’oligarchia locale: coinvolgere il PSUV in una serie di misure anti-popolari che gli alienerebbero la sua ampia base sociale. Dal terrorismo fascista si passerebbe dunque ad un’ affermazione elettorale dei neoliberisti. E’ evidente come fascismo golpista ed “elettoralismo” diventino – nella logica della destra – due facce della stessa medaglia.
Doveroso ricordare che Colombia ed Israele hanno concluso da poco degli accordi commerciali in materia di armi; la Colombia quindi non difetta di armi da girare a Saleh e lo stesso Saleh, come era prevedibile, non difetta della protezione del Mossad. Chavez denunciò più volte come i servizi segreti israeliani provarono ad assassinarlo e è importante sottolineare che Capriles è un uomo della setta sionista denominata “Tradizione, Famiglia e Proprietà”. E’ chiaro come Stati Uniti e Israele stiano stringendo sempre più la morsa nei confronti del Venezuela.
E’ forse opportuno che il governo bolivariano marci nella direzione opposta a quella recentemente delineata da Maduro ( si vedano sempre, in proposito, gli articoli di Attilio Folliero sulla situazione economica venezuelana ) e, forte dell’ampio consenso popolare di cui gode, assuma una posizione decisamente più ferma nei confronti dell’ opposizione anti-democratica e filofascista.
Il Partito socialista deve rompere questa situazione di stallo, allineandosi a sinistra, non a destra. E’ necessario per la sopravvivenza stessa del governo democratico bolivariano assumere un atteggiamento determinato (e se necessario, anche duro) nei confronti delle forze reazionarie e golpiste filo-Usa, riconquistando il consenso sociale che Chavez, per tanti anni, aveva saputo preservare con attenzione.
Alcuni approfondimenti:
1) Robert Serra è stato ucciso nel suo appartamento. Si esclude un assassinio proveniente dalla delinquenza comune perché una volta uccisa la moglie, al primo piano dell’abitazione, i killer sono saliti al piano superiore della casa cercando il deputato. Quindi c’era la volontà precisa di ucciderlo; dei comuni criminali, subito dopo aver compiuto il primo assassinio, sarebbero certamente fuggiti. E’ altrettanto evidente che ci sono anche dei mandanti. Bisogna anche aggiungere che gran parte della micro delinquenza, a cui Chavez dichiarò praticamente guerra, è controllata da settori dell’opposizione vicini alle oligarchie e a quei gruppi economici che cercano in tutte le maniere di rovesciare il governo. E’ purtroppo assai facile per la destra venezuelana controllare il malaffare dei sobborghi di grandi città come Caracas. La mafia, come è sempre stato, in tutte le sue forme, diventa la lunga mano delle forze oligarchiche, reazionarie e filo-imperialiste.
2) Il sionismo internazionale controlla l’opposizione anti-chavista venezuelana attraverso la setta fondamentalista Tradizione, Famiglia e Proprietà. Su questa organizzazione riportiamo lo stralcio di un articolo pubblicato su sito di sinistra, “Aporrea”.
“La organización Tradición Familia y Propiedad está basado en la obra programática del Brasileño Plinio Correa de Oliveira, “Revolución y Contra-Revolución”, en la que éste sostiene que la cristiandad ha experimentado una marcada decadencia espiritual desde fines del siglo XIV, en que la revolución introdujo por primera vez ideas igualitarias en la sociedad, dando fin a la rectitud moral procedente del “espíritu de humildad” que la estructura estratificada de la sociedad medieval proporcionaba; es decir, que la revolución inculcó una absurda idea de igualdad entre los hombres que conllevó a una peligroso rompimiento natural del equilibrio que permite el desarrollo de una sociedad’
http://www.aporrea.org/oposicion/a142641.html
Tradizione, Famiglia e Proprietà combatte il patriottismo di sinistra, il socialismo e il marxismo in nome di una concezione ‘sacra’ e ‘divina’ del diritto di proprietà. E’ evidente come gli USA (e Israele) abbiano sferrato, certamente con modalità diverse, una vera e propria offensiva contro i governi progressisti dell’America Latina.
Gli analisti sudamericani vicini al governo chavista hanno ben dimostrato che JAVU, costola dell’Otopor in Venezuela, è all’interno di TFP. Leggiamo:
“Ahora TFP renace en la Organización JAVU (Juventud Activa Venezuela Unida), cuya figura más conocida, Julio César Rivas Castillo, acaba de ser detenido.
JAVU viene “dolarizada” por las mismas organizaciones mafiosas estadounidenses (NED, USAID, NDI, CIPE e IRI) que financiaron las llamadas “Revoluciones de Colores” en Europa del Este, e hicieron desguase con los gobiernos antiyankis de la Ex “Cortina de Hierro” Soviética. (Ver Reportaje de “El Correo del Orinoco” del Jueves 10/11/09)”’
http://www.aporrea.org/tiburon/a86444.html
I centri di finanziamento esteri non mancano, i personaggi della destra neoliberista – dal NED a Soros – ci sono tutti, quindi il piano è sovversivo ed anti-democratico ed è bene ripeterlo più volte citando fonti attendibili.
La domanda sorge spontanea: fino a quando i governi europei, su richiesta di Washington e Tel Aviv, continueranno ad appoggiare forze dichiaratamente fasciste ?